PATRICIA CLEVELAND-PECK Herald Magazine 15-jun-2024 Bettolle

Traduzione italiana de Watch out for the White Giants: On the trail of the world’s largest cows in Tuscany , articolo di Patricia Cleveland-Peck apparso lo scorso giugno su The Herald Magazine.

Patricia Cleveland-Peck ha percorso la Val di Chiana, ospite di Casa Ezio Marchi a Bettolle. Durante il suo soggiorno ha visitato gli allevamenti della razza Chianina di Bettolle, Cortona, Trequanda e gli scavi archeologici a San Casciano dei Bagni.

È difficile immaginare che poco tempo fa come negli anni Settanta la mia accogliente camera da letto in questo grande e bellissimo casale toscano a Bettolle vicino a Sinalunga ospitava non un b&b, ma del bestiame – e non del bestiame qualsiasi, ma la Chianina o il Gigante Bianco, la più grande razza di bovini al mondo.

Qui in Valdichiana, a sud di Siena, ci sono tutte le delizie toscane che ci si aspetta: villaggi in cima alla collina, chiese e arte a non finire, ma ci sono anche alcune delizie meno note, caratteristiche uniche che voglio esplorare, e questa storica razza di bovini è un buon punto di partenza.

Proprio in una stanza del piano superiore di questa casa nacque il professor Ezio Marchi, detto ‘il padre della Chianina’. Fu lui che, intorno al 1889, avviò una ricerca che, allo stesso modo del manzo Kobe in Giappone, trasformò il ruolo secolare di queste vacche, da quello di animali da tiro alla produzione di una delle carni gourmet più costose del mondo.

E così, accompagnato da Anna Rigano, la gentile proprietaria del b&b, sono andata a vedere il monumento di Ezio Marchi nel centro di Bettolle, verso l’azienda agricola dei fratelli Fierli che possiedono anche una macelleria e un ristorante a Bettolle.

I bovini sono infatti enormi e molto belli e nel caso degli adulti hanno un manto bianco porcellana con musi neri, zoccoli e punte di corno; i vitelli, 50 kg alla nascita mettono su 2 kg al giorno, nascono di color caramello che sbianca gradualmente. Tutte le bestie sembrano estremamente soddisfatte e la moderna azienda è pulita e ordinata in modo impeccabile. Gli animali vengono nutriti con una dieta accuratamente calibrata di foraggio locale appositamente selezionato e ci viene mostrato il sistema computerizzato all’avanguardia con cui l’alimentazione e la pulizia sono in gran parte gestite da un robot.

Mi colpisce quanto le cose siano progredite dal momento in cui questi bovini venivano raffigurati in pitture rupestri preistoriche.

Visitiamo poi la macelleria Fierli e ammiriamo le enormi bistecche chianine da cui viene prodotta la tradizionale bistecca alla Fiorentina, spesse 6 cm e pesano 1 kg come minimo. Il nome bistecca, derivato da beef steak (bistecca di manzo) deriva dall’epoca in cui i toscani commerciavano con gli inglesi.

Al ristorante assaggio la succulenta carne chianina.

Il giorno dopo visito un’altra superba mandria a Trequanda dove il bestiame pascola pacificamente l’idilliaco pascolo verde. Qui, come alla fattoria di Fierli è possibile visitare l’azienda.

Nel recente film House of Gucci c’è una scena in cui lo zio, interpretato da Al Pacino, mette in mostra la sua mandria di Chianine con il grido, “Patrimonio, sono il nostro patrimonio … meritano il nostro rispetto e la nostra gratitudine… ‘ e infatti ora si stanno facendo sforzi per tutelare e condividere il patrimonio di questa magnifica razza storica nel mondo intero.

Un’associazione locale di Bettolle, Amici della Chianina, fondata nel 2005 ogni anno t iene conferenze, organizza mostre e tour e in primavera ospita una serie di eventi come la Chianina in Tavolo in Tour. Ho avuto la fortuna di essere invitata a una di queste favolose cene. Il Presidente di Amici della Chianina, Giovanni Corti, mi ha spiegato come coppie di chef di ristoranti locali elaborano insieme un menu facendo un uso eccezionale di ogni parte dell’animale. I piatti innovativi che ho assaggiato erano accompagnati da vini abbinati e l’evento includeva 90 coperti, un tutto esaurito all’Osteria del Teatro di Cortona, è stata un’occasione davvero gioiosa.

Naturalmente la Valdichiana ha molte altre caratteristiche uniche da offrire oltre ai Giganti Bianchi. La zona è particolarmente ricca di terme e di calde sorgenti termali; a Bagni San Filippo si può incontrare faccia a faccia la Balena Bianca. No, non è un cetaceo ma una roccia calcifera da cui le acque terapeutiche si riversano nelle piscine naturali frammiste nei boschi circostanti. In queste, come in molte altre terme, è possibile fare il bagno gratuitamente.

Anche a San Casciano dei Bagni questo tipo di balneazione ha avuto luogo per secoli, ma il fatto che abbia potuto assistere allo svolgersi di uno dei più importanti scavi archeologici mediterranei di questo secolo ha reso questa visita un punto culminante del mio viaggio. Conservati nel fango del Bagno Grande o grande piscina sono stati recentemente trovate circa 24 statue di bronzo, tra cui un incredibile pezzo di 20 cm di Apollo e uno di Igea, oltre a ex-voto di parti del corpo anatomicamente accurati; reperti che hanno effettivamente gettato una nuova luce sulla storia.

Sono stata accompagnata dal professor Emanuele Mariotti, direttore degli scavi, il quale mi ha spiegato con entusiasmo che anche se la gente ancora oggi viene qui a fare il bagno gratuitamente (e proprio mentre parlavamo si vedeva una coppia che si rilassava nelle vasche di pietra installate nel 1600 dal Granduca di Toscana) la tradizione risaliva all’epoca etrusca, quando il luogo era un vasto e importante santuario religioso dedicato alla guarigione.

A un certo momento il Santuario fu colpito da un fulmine, dopo di che un antico rituale costrinse la sepoltura delle offerte votive e fu proprio il fango denso che ha conservato così bene questi oggetti.

Intorno al I secolo il Santuario fu definitivamente abbandonato e dimenticato.

Ora si stanno capendo molte cose fra cui il fatto che operava durante il periodo di transizione dall’era etrusca all’era romana. Nel museo temporaneo si vede un altare in travertino con una rara iscrizione bilingue (etrusca e romana) e offerte di ex-voto indicano chiaramente che invece che lottare fra di loro, entrambi i popoli si raccoglievano in questo luogo pacificamente per cercare la guarigione e pregare.

Gli scavi condotti da un gruppo internazionale di esperti e studenti continuano ogni estate ed è possibile visitare il sito il sabato. In un edificio della città, c’è un’interessante esposizione e in un palazzo storico risalente al 1600 aprirà presto il museo per ospitare i meravigliosi reperti quando torneranno a casa dopo le mostre itineranti a Napoli e Roma.

Oltre a questi rari reperti archeologici la Valdichiana vanta anche alcune gemme architettoniche meno conosciute e uniche, nella forma di una serie di maestose case coloniche note come Leopoldine. Queste furono concepite dal Granduca Pietro Leopoldo alla fine del 1700 come alloggi migliorati per i mezzadri. Le paludi circostanti erano state prosciugate; gli Etruschi avevano proposto questo intervento e Leonardo da Vinci ne aveva disegnato i primi piani ma fu il Granduca a farlo e la fertile terra bonificata, nota come Bonifica, fu distribuita ai suoi agricoltori sotto il sistema della mezzadria. Le case contenevano un forno e stalle per il bestiame al piano terra, e il primo piano forniva ampio spazio alle famiglie, bellissima la caratteristica colombaia che sovrasta il tetto.

Ne furono costruite circa 700, ma con l’esodo dei lavoratori agricoli verso le città molte furono abbandonate. Ora, però c’è un movimento da parte dei comuni locali per salvare queste ‘perle rare’ e alcune sono già state restaurate con cura e sono diventate boutique hotel, ristoranti e case di campagna.

Tornando a casa affamate da un’altra giornata di esplorazione, dove cenare meglio che al ristorante La Leopoldina di Bettolle inserito nella Guida Michelin? L’ambiente elegante e la cucina raffinata di Walter Redaelli hanno reso la serata davvero piacevole.

È stato tuttavia, nel piccolo ristorante senza pretese Betulia, sempre a Bettolle dove, in compagnia di famiglie locali, ho apprezzato la bistecca chianina più perfetta.

FACTBOX

Patricia Cleveland-Peck travelled to Florence courtesy of Vueling Airlines. Flights from Edinburgh connect via Barcelona https://www.vueling.com/en

She broke her journey in Florence at the 4* Hotel Degli Orafi which is ideally situated for visiting the treasures of the city https://www.hoteldegliorafi.it/

In Tuscany she stayed at Casa Ezio March in Bettolle https://www.casaeziomarchi.com/en

For information about vacations, visits and dozens of tours contact Valdichiana Living https://www.valdichianaliving.it/en Amici Della Chianina https://www.amicidellachianina.it/

La Leopoldina restaurant https://www.ristoranteredaelli.it/

Betulia restaurant http://www.ristorantebetulia.it/ 

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